L’Aizo rom e sinti intende ”dare diffusione a questa sconvolgente notizia: persone poco informate e indifese hanno vissuto su un sito inquinato, assegnato loro dall’Alto Commissariato per i rifugiati, senza essere al corrente dei pericoli”
ROMA – Paul Polansky, capo missione per l’Ong tedesca “La Società dei Popoli” ha denunciato nei giorni scorsi alla Camera dei Commons Inglese e al Parlamento Europeo la condizione di estremo rischio in cui vivono 130 famiglie rom in Kosovo. Ne dà notizia l’Aizo (Associazione italiana zingari oggi), secondo cui “queste famiglie sono esposte quotidianamente a pericoli invisibili e gravissimi per la loro salute, poiché soggiornano in campi che sono stati costruiti sul terreno delle più grandi miniere di piombo dell’Europa accanto a una discarica tossica di 100 milioni di tonnellate”.
Nei bambini e nelle donne residenti in questi campi sono stati riscontrati numerosi casi di avvelenamento da piombo, che hanno causato gravi malattie e talvolta la morte. Secondo esperti medici tedeschi e americani, ogni bambino concepito in questi campi crescerà con danni irreversibili al cervello. Nel novembre 1999 – ricorda sempre l’Aizo – questi campi dovevano essere costruiti come “soluzione temporanea” dall’Alto Commissariato per i Rifugiati per sistemare i rom considerati “persone internamente disperse” dopo il conflitto in Kosovo. Dopo 45 giorni le case dei rom sarebbero state ricostruite e le famiglie avrebbero potuto abbandonare il campo: dopo nove anni, però, queste persone sono ancora sul sito inquinato.
”Dubbi sulla presenza di sostanze tossiche in quei luoghi erano già stati presentati svariate volte – precisa l’Aizo -, da medici tedeschi e americani che avevano effettuato dei prelievi sugli abitanti dei campi, in particolar modo sui bambini. Sebbene fosse evidente che il piombo presente sui siti, le scorie ammassate un po’ ovunque vicino ai campi e la vicina discarica fossero la causa degli altissimi livelli di piombo nel sangue degli abitanti, sebbene sia risaputo che una persona avvelenata dal piombo possa essere guarita solo se allontanata dalla fonte di avvelenamento, le Nazioni Unite, al di là di saltuarie operazioni cosmetiche e mediatiche, non hanno fatto nulla in tutti questi anni per sgomberare i rom da dove si trovavano e dar loro una migliore sistemazione”.
L’Aizo rom e sinti ritiene importantissimo “dare diffusione a questa sconvolgente notizia: persone probabilmente poco informate e indifese hanno vissuto su un sito inquinato, assegnato loro da un’istituzione di tutto rispetto quale l’Alto Commissariato per i rifugiati, senza essere al corrente dei pericoli che la permanenza su questo sito comportava per la loro salute”. L’Aizo sottolinea inoltre come “questi episodi siano diffusi anche nel nostro paese: rom e sinti, allontanati dai centri abitati, vengono solitamente relegati a zone periferiche delle città, in buona parte dei casi zone in cui le condizioni ambientali possono presentare gravi pericoli per la salute e la vita delle famiglie”.