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Legge 104: la Cgil e le associazioni scrivono al ministro Brunetta

Pubblicata su alcuni giornali la lettera in difesa della legge 104/92. E’ firmata da Cgil, Anmic, Anmil, Ens, Uic e Fish. ”Le limitazioni e le restrizioni previste dal ddl collegato alla Finanziaria tendono a ridurre assistenza e tutele”

ROMA – Una lettera aspetta al ministro Brunetta, per difendere pubblicamente la legge 104/92: è firmato dalla Cgil, insieme alle associazioni Anmic, Anmil, Ens, Uic e Fish il testo pubblicato oggi, sotto forma di avviso a pagamento, su alcuni quotidiani e indirizzato al ministro della Funzione pubblica. “Le limitazioni e le restrizioni previste dal ddl 1167 collegato alla Legge Finanziaria – si legge nel testo – ed in particolare gli interventi previsti alla modifica dell’art. 33 della legge 104/92 tendono a ridurre l’assistenza e le tutele per quelle persone con disabilità che necessitano di assistenza. Vogliamo ricordare in primo luogo – aggiungono il sindacato e le associazioni – che la legge 104/92 sancisce e prescrive misure a favore e le persone con gravi disabilità! Non a chi presta loro assistenza”. Ed è proprio i diritti di queste persone che oggi, secondo i firmatari del documento, sono seriamente minacciati dalle limitazioni che il ministro vorrebbe imporre alla possibilità, prevista dalla legge, di usufruire di congedi speciali per fornire assistenza ai parenti disabili.

“L’articolo 33 della legge sopra citata – si legge ancora nel testo – che consente ad un familiare di prestare assistenza ad una persona con disabilità in ‘stato di gravità’, non può essere considerato un risarcimento o una compensazione per chi ha in famiglia una persona con disabilità grave, ma una opportunità ed un supporto che può consentire alla persona con disabilità di essere protagonista della propria vita. Il principio della legge, sancito ovviamente anche dal legislatore, va tutelato”. Di qui la richiesta al ministro di “accogliere le istanze che da più parti si sono levate in Italia a difesa di una legge, la 104/932, che è tra le più avanzate in Europa, per non ridurre i nostri diritti così faticosamente conquistati nella certezza che l’eguaglianza sociale non venga a mancare proprio ai cittadini più deboli”.

L’iniziativa delle associazioni, “coordinata dalla Cgil – spiega il presidente dell’Anmic Giovanni Pagano – nasce dall’impossibilità di discutere direttamente con i ministri interessati. E questo nonostante le nostre ripetute sollecitazioni. Noi non tuteliamo chi approfitta dell’opportunità che questa legge offre – precisa Pagano – ma ricordiamo che, in mancanza di una legge adeguata sull’assistenza domiciliare, è la famiglia che deve sopperire al bisogno di cure di un parente disabile. E non tocca a noi scegliere chi, all’interno della famiglia stessa, debba provvedere a questo compito. Domani il ministro Sacconi presenterà il Libro Bianco sull’invalidità civile in Italia. Noi saremo lì, alla vigilia della Giornata europea delle persone con disabilità, per ribadire le nostre richieste concrete, che attendono risposte altrettanto concrete. Il Libro Bianco parla di possibilità e teorie, ma non tiene conto della quotidianità di centinaia di migliaia di persone che in Italia vivono con 8 euro al giorno di pensione d’invalidità. Per questo stesso motivo, il 3 dicembre tutte le sezioni provinciali della Fand faranno un sit-in davanti alle varie prefetture, per sottoporre ai prefetti un documento programmatico contenente le nostre richieste in materia di pensioni, lavoro, scuola”. (cl)

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