La Stampa prima su e-book

TORINO
La Stampa su ibuc? Cos’è?». Torino, Fiera del Libro, padiglione 3: ieri a mezzogiorno una folla di curiosi si è assiepata attorno allo stand del nostro giornale, dove abbiamo presentato ufficialmente il quotidiano in formato elettronico. La curiosità è giustificata: La Stampa è il primo giornale italiano a sperimentare questa nuova piattaforma di distribuzione. Che non è di carta, ma nemmeno Internet. Ibuc è l’«e-book»: o meglio, l’apparecchio portatile che non pesa più di un libro formato tascabile e può contenerne centinaia, di libri, ma anche di giornali.

L’ideale a scuola per alleggerire gli zainetti. E ci crede l’editore Rupert Murdoch, che di media a quanto pare se ne intende, secondo cui potrebbe offrire ai giornali un nuovo modo di sostentarsi puntando sugli abbonamenti digitali, oltre che sulla pubblicità. Finora in Italia se n’è solo parlato, guardando al «Kindle» che la libreria digitale Amazon ha lanciato negli Stati Uniti e al «Reader» che la Sony ha lanciato in Giappone.

Ma entrambi arriveranno in Italia solo l’anno prossimo. Mentre l’e-book scelto dalla Stampa c’è già, è della iRex Technologies (Philips) ed è commercializzato in Italia da Simplicissimus Book Farm (www.simplicissimus.it), che ci ha reso disponibile la tecnologia di carta e inchiostro elettronico inventata dall’azienda americana «eInk». Una rivoluzione nella visualizzazione dei testi digitali: non più pixel illuminati che consumano molta energia e affaticano la vista, ma una pagina di carta elettronica che grazie a particelle che simulano l’inchiostro si «stampa» sullo schermo e durante la lettura resta spenta. Perciò leggibile anche in pieno sole, da tutte le angolazioni, proprio come una pagina di carta. E come tale è sfogliabile, scorrendo una rotella o cliccando un tasto. C’è una penna in dotazione per prendere appunti personali, sottolineare testi, scrivere commenti nei documenti. E a differenza di tutti gli altri dispositivi sul mercato, che permettono di vedere gli articoli dei giornali solo sotto forma di un elenco di titoli, l’impostazione grafica è simile al formato originale del giornale.

La Stampa «e-paper» è quindi un giornale consultabile in mobilità, dal treno o sulla spiaggia, come quello di carta, con il vantaggio di offrire in più tutto ciò che il testo digitale può fare e la carta no: si può ingrandire a piacimento, ricercare per parole chiave, archiviare, annotare, memorizzare. Per abbonarsi basta accedere alla pagina «acquista», selezionare il tipo di abbonamento (1 anno, 6 mesi, 3 mesi, 1 mese) e seguire le istruzioni (su www.lastampa.it/epaper). Un mese è in offerta a 11,90 euro al mese (tre mesi 29,90). Per chi si abbona per 6 mesi (54,90 euro) c’è l’omaggio di una schedina Sd di 1 Gb con 50 opere letterarie nel pubblico dominio (da Pinocchio di Collodi ai Promessi Sposi di Manzoni). Per chi si abbona per l’anno intero (99,90 euro) c’è anche in regalo un coupon di 40 euro spendibili per l’acquisto di un dispositivo. «Resta il rammarico del prezzo ancora troppo alto di tutti i lettori e-book attualmente in commercio nel mondo» commenta Antonio Tombolini, che di Simplicissimus è l’amministratore delegato: costano tra i 300 e i 600 euro secondo il modello, più o meno sofisticato.

Più o meno come un bel computer o un bel telefonino. Se il Kindle a 6 pollici costa 500 dollari, il modello iLiad di iRex Technologies da 8,1 pollici è disponibile in due versioni: iLiad Book Edition a 490 euro e iLiad 2nd Edition a 599 euro perchè dotato di connettività wi-fi. Per scaricare La Stampa e-paper su iLiad Book Edition lo si collega al pc con un normale cavo Usb come si fa con un iPod per la musica. Con iLiad 2nd Edition invece non è necessario passare dal pc. C’è poi il modello iRex DR1000S con un formato più grande studiato apposta per i giornali: attualmente non ha la connessione Internet (ma ci sarà), ma ha il vantaggio dello schermo più grande disponibile sul mercato: 10,2 pollici diagonale, costa 699 euro. I prezzi, assicura Tombolini, come per tutte le nuove tecnologie di consumo di massa, scenderanno nel momento in cui non si tratterà più di una novità.

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