Taranto, quartiere Tamburi: ogni bambino ”inala” 780 sigarette all’anno

Al via domani a Taranto la grande marcia per l’ambiente. Diffuso un rapporto ‘’shock’’ sull’inquinamento da benzoapirene nel quartiere Tamburi

TARANTO – Domani a Taranto alle ore 9 prenderà il via la marcia per l’ambiente promossa da un ampio arco di associazioni riunitesi sotto il simbolo comune di “Altamarea”. Per l’occasione l’AIL di Taranto, il Comitato per Taranto e PeaceLink hanno diffuso un rapporto “shock” sull’inquinamento da benzoapirene, un cancerogeno della famiglia degli IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Secondo gli estensori del rapporto ogni bambino che vive nei pressi dell’area industriale inala ogni anno l’equivalente di 780 sigarette all’anno. La media giornaliera sarebbe di poco superiore alle due sigarette al giorno, con punte di variabilità dipendenti dai venti e da fattori probabilmente correlabili all’area industriale.

Il picco di maggiore rilievo si sarebbe verificato il 4 marzo 2004 quando i bambini del quartiere Tamburi di Taranto, il più vicino all’area industriale, hanno “fumato” 128 sigarette”. “Questo oggi possiamo calcolare sulla base dei dati di un rapporto ISPESL mantenuto riservato per quattro anni”, questo hanno dichiarato gli estensori del rapporto.

Il rapporto contiene inoltre dati molto preoccupanti sulla inalazione del benzoapirene da parte dei lavoratori della cokeria che, a seconda della mansione e della vicinanza ai punti di maggiore criticità, risulterebbero “maxi fumatori” per un equivalente di centinaia di sigarette inalate al giorno.

Il rapporto è da oggi sul sito di PeaceLink (www.peacelink.it).

Lo studio ha finalità dichiaratamente didattiche e nel titolo c’è scritto “la chimica spiegata ai genitori”.

“Ha la finalità di spiegare e far capire al meglio ai genitori del quartiere Tamburi (il più vicino all’area industriale) quanto benzoapirene respirano i loro figli, senza dimenticare che a questo cancerogeno sono in genere associate altre sostanze molto pericolose come il benzene”, dichiara Paola D’Andria presidente locale dell’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie).

Dichiara Michele Carone del Comitato per Taranto: “Per riuscire nell’intento divulgativo occorreva convertire i dati tecnici e le unità di misura scientifiche (come i nanogrammi, cioè miliardesimi di grammo) in qualcosa di più semplice: la sigaretta. Così la sigaretta è stata assunta come unità di misura dell’inquinamento”.

La metodologia e il fine “divulgativo” di questo studio sono così spiegati da Alessandro Marescotti (PeaceLink) nella conferenza stampa di presentazione della marcia: “Ci siamo avvalsi della collaborazione del dottor Federico Valerio, direttore del Servizio di Chimica Ambientale dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova. Grazie al suo aiuto siamo riusciti a trasformare l’inquinamento da benzopirene (il componente più cancerogeno degli IPA, ossia gli idrocarburi policiclici aromatici) in “sigarette equivalenti”. Per prima cosa abbiamo individuato il valore di benzopirene a metro cubo; tale dato è disponibile in particolare negli studi dell’Arpa Puglia o nelle ricerche in essi citate; quindi abbiamo moltiplicato tale valore per il numero di metri cubi respirati da un bambino, a seconda della suo stile di vita. Infine, una volta ottenuto il totale dei nanogrammi di benzopirene inalati in un giorno, abbiamo diviso tale valore per il benzopirene contenute in una sigaretta, ottenendo così l’equivalente in sigarette”. (dm)

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