CITTA’ DEL VATICANO, 8 DIC. 2009 (VIS). Questo pomeriggio, nella Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto si è recato a Piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione all’Immacolata, la cui statua è collocata su di una colonna di fronte alla Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede.
Lungo il percorso, il Papa ha compiuto una breve sosta davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, dove ha salutato i Padri Domenicani ed ha ricevuto l’omaggio dell’Associazione Commercianti Via Condotti. Al Suo arrivo in Piazza di Spagna, il Santo Padre ha benedetto un cesto di rose che è stato poi deposto ai piedi della Colonna dell’Immacolata, con la partecipazione di migliaia di fedeli.
“Cosa dice Maria alla città? Cosa ricorda a tutti con la sua presenza?” – ha detto il Papa nel suo discorso – “Ricorda che ‘dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia’. Ella è la Madre Immacolata che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura’, Gesù ha vinto il male”.
“Quanto abbiamo bisogno di questa bella notizia!” – ha esclamato il Pontefice – “Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo la città ha bisogno di Maria, che (…) ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili”.
“Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili” – ha sottolineato il Papa – “che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione. E’ un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto”.
“La città, cari fratelli e sorelle, siamo tutti noi!” – ha esclamato ancora Benedetto XVI – “Ciascuno contribuisce alla sua vita e al suo clima morale, in bene o in male. (…) I mass media tendono a farci sentire sempre ‘spettatori’, come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti ‘attori’ e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri”.
Dopo aver invocato Maria Immacolata di aiutarci “a riscoprire e difendere la profondità delle persone”, il Papa ha reso omaggio “a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell’amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia. Uomini e donne di ogni età, che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di più rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la società”.