L’ALTRA ITALIA AL XXVI FESTIVAL DEL CINEMA LATINO AMERICANO DI TRIESTE

Il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, la più vasta rassegna in Europa sulla produzione cinematografica, video e televisiva del continente latino, giunge alla sua XXVI edizione: dal 22 al 30 ottobre, al Teatro Miela e in altre sedi, presenterà più di 160 tra film e documentari sulla realtà culturale, artistica e sociale dell’America Latina, parte dei quali verranno poi riproposti in rassegne in altre città d’Italia.

L’appuntamento, promosso dall’APCLAI – Associazione per la Promozione della Cultura Latino Americana in Italia e supportato da vari enti e istituzioni italiane, europee e latino americane, si ripropone annualmente come vetrina di una variegata produzione artistica e culturale, spesso sconosciuta all’estero a causa dell’emarginazione nella quale è relegata dalle grandi distribuzioni commerciali.

Anche quest’anno, grazie alle collaborazioni avviate, parte delle opere verranno proiettate all’Università di Trieste, al Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda per i Servizi Sanitari Triestina e al Centro Internazionale di Fisica Teorica di Miramare. Qui si terrà l’inaugurazione del Festival, sabato 22, alle ore 19.30, con alle 21.00 la proiezione di “Cuba un’arte anche italiana” di Silvana Palumbieri, documentario Rai su cinque secoli di architetti, costruttori, scultori e pittori italiani che realizzarono opere di grande rilievo a Cuba e all’Avana. L’ingresso all’inaugurazione è libero.

Il programma dettagliato del Festival è stato presentato ieri a Trieste, presso la Camera di Commercio, dal direttore del Festival, Rodrigo Diaz, dopo il saluto di Manlio Romanelli della Giunta Camerale e dell’assessore alla Cultura del Comune di Trieste, Andrea Mariani.

Il direttore Rodrigo Diaz ha sottolineato “il costante l’impegno del Festival di Trieste, negli anni, per evidenziare i profondi legami tra Italia e America latina, e per valorizzare la vasta comunità oriunda italiana presente nella cultura e nella società del Continente; cosa di cui, purtroppo, non sempre l’Italia pare avere sufficiente coscienza, neppure in termini di potenzialità economiche”. Nel contempo il direttore ha sottolineato “le sempre maggiori difficoltà operative in cui versa il Festival, dopo i crescenti tagli ai finanziamenti pubblici per la cultura, che hanno messo a serio rischio la manifestazione”.

Se anche quest’anno il Festival si realizzerà, ha spiegato Diaz, “è grazie al forte sostegno ricevuto dalle istituzioni, Ministeri ed Ambasciate dell’America Latina, che si sono assunti, direttamente o tramite servizi a titolo gratuito, parte dei costi dell’iniziativa. Il paradosso”, ha aggiunto Diaz, “è che a sostenere il Festival di Trieste, considerato a livello internazionale un punto di riferimento fondamentale del settore, siano sempre più le istituzioni latino americane e via via meno quelle del Paese in qui il Festival si realizza. Da parte nostra non possiamo che auspicare un ripensamento e un’inversione di questa pericolosa linea di tendenza”, ha concluso.

Sono poi stati annunciati i quattordici film in concorso per la Sezione ufficiale, scelti fra i più recenti dell’intero continente latino, sia di registi pluripremiati che di emergenti. Concorreranno i film argentini “La revolución es un sueño eterno” di Nemesio Juárez e “La vieja de atrás” di Pablo José Meza; il boliviano “Gud Bisnes” di Tonchy Antezana; il brasiliano “Mae e Filha” di Petrus Cariry; i cileni “Ocaso” di Theo Court e “Perro Muerto” di Camilo Becerra. E ancora: dalla Colombia giunge “Postales Colombianas” di Ricardo Coral Dorado; dal Costa Rica “El compromiso” di Oscar Castillo; e dal Guatemala “Cápsulas” di Verónica Riedl. Due i film messicani, “Acorazado” di Álvaro Curiel ed “Entre la noche y el día” di Bernardo Arellano; dal Perù “La Vigilia” di Augusto Tamayo; dal Venezuela “La hora cero” di Diego Velasco; e dall’Uruguay “El casamiento” di Aldo Garay.

La Sezione Contemporanea comprende invece una trentina di recenti film, documentari e cortometraggi, su vari aspetti della cultura, dell’arte e società latinoamericane. Parte delle opere verranno presentate in concorso, in una sezione con una Giuria specifica.

Particolarmente prestigiosa la Giuria, presieduta dal popolare cantautore uruguayano Daniel Viglietti, attivo da quarant’anni in tutta l’America Latina, e conosciuto a livello internazionale per le sue canzoni d’impegno sociale. In Giuria anche il noto sociologo belga Armand Mattelart (profondo conoscitore della realtà latinoamericana, docente alle Università francesi di Rennes e di Parigi VII), la direttrice del Settore Cultura dell’Unione Latina di Parigi, Lisa Ginzburg, il direttore del Festival del Cinema Latino Americano della Catalogna, Juan Ferrer, il segretario culturale dell’Istituto Italo-Latino Americano (IILA) di Roma, Sylvia Irrazábal, e il dirigente dell’Istituto Luce-Cinecittà Holding, Giuseppe Attene.

Tra le varie sezioni e retrospettive annunciate, una sul regista e sceneggiatore Jaime Humberto Hermosillo, uno dei maggiori del nuovo cinema messicano, che sarà presente a Trieste, e un’altra sul regista cileno Raúl Ruiz, uno dei più importanti a livello mondiale, scomparso lo scorso agosto.

Sono inoltre in programma sette eventi speciali, che metteranno in rilievo problematiche per lo più sconosciute o poco note in Europa, illustrate però dal cinema. Tra questi un documentario pluripremiato, ma più volte oggetto di censura, come “Newen Mapuche”, della regista cilena Elena Varela (presente a Trieste), sulle lotte delle comunità indigene Mapuche; e “Santo de la Guitarra” di Carlos Salcedo Centurión, il primo documentario sul musicista paraguayano Agustín Barrios “Mangoré”, scomparso nel 1944, uno dei maggiori compositori e interpreti di chitarra classica di tutti i tempi. O, ancora, l’appassionante “La spirale” di Armand Mattelart (presente a Trieste), documentario sul piano attuato per distruggere il progetto di socialismo democratico in Cile di Salvador Allende. O, infine, dalla Slovenia, “Branka la chamana” di Matiaz Zbontar, documentario su una donna slovena, Branislava Sušnik, per 40 anni direttrice del Museo Etnografico “Andrés Barbero” di Asunción, Paraguay, studiosa delle lingue e costumi dei popoli indigeni tra Brasile, Argentina, Paraguay e Bolivia.

Novità di quest’anno sarà la Sezione “L’altra Italia”, dedicata alla presenza italiana in America Latina e tesa ad evidenziare il talento di cineasti e attori di origine italiana ed opere che trattano le problematiche dell’emigrazione italiana. Nella Sezione “Cinema e Letteratura” saranno invece presenti la bio-fiction “Homero Manzi” di Eduardo Spagnuolo, sul grande poeta argentino, e il documentario “Ernesto Sabato”, commovente ritratto del grande scrittore argentino, realizzato dal figlio, Mario Sabato.

Tra le varie altre opere che verranno proiettate al Festival del Cinema Latino Americano di Trieste figurano film presentati ai maggiori festival europei, produzioni spagnole sulla cultura ispanica e sezioni sulle nuove tecnologie, le Scuole di Cinema in Messico, la gastronomia e la musica latina.

Tra i Premi previsti, quello al presidente di giuria Daniel Viglietti di origini italiane, al quale verrà attribuito il Premio Oriundi, che il Festival di Trieste conferisce ad autori che hanno valorizzato la memoria dell’emigrazione italiana in America Latina.

Un altro riconoscimento, il Premio Salvador Allende, intitolato alla memoria del Presidente cileno, sarà conferito ai diplomatici italiani Piero De Masi e Roberto Toscano: in servizio all’Ambasciata di Santiago del Cile durante il golpe del 1973, fronteggiarono infatti una situazione drammatica e, comportandosi con coraggio e senso democratico, offrirono asilo ai cittadini cileni in fuga dagli orrori della dittatura. I due diplomatici interverranno a Trieste per ritirare il Premio.

Nelle altre sezioni del Festival, parte delle quali a concorso, figurano numerosi documentari, film musicali e delle Scuole di Cinema, il Premio Malvinas per la convivenza fra i popoli e il Diritto Internazionale e un Premio per la migliore opera a carattere storico, curato dall’organizzazione internazionale dell’Unione Latina, con una giuria di studenti del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico.

Per il quinto anno consecutivo è anche previsto un Premio del Pubblico in Rete, indetto da Arcoiris TV, che trasmetterà un centinaio di opere del Festival sul proprio sito web www.arcoiris.tv.

Il Festival del Cinema Latino Americano di Trieste è patrocinato dall’Unione Latina, l’Istituto Italo-Latino Americano, i Ministeri degli Affari Esteri e per i Beni e le Attività Culturali, la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori e dall’Università degli Studi di Trieste, ed è realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia e della Camera di Commercio di Trieste. Collaborano inoltre vari altri enti pubblici e realtà private, italiane e latinoamericane.

Dopo l’inaugurazione del Festival, sabato 22 ottobre, alle 20.30, al Centro Internazionale di Fisica Teorica di Miramare, le proiezioni al Teatro Miela si terranno dal mattino fino a mezzanotte, a partire da domenica 23. Tutte le principali opere nella Sala Cinema saranno con interpretazione simultanea (a cura degli studenti della Scuola Interpreti dell’Università di Trieste), mentre quelle in video nella Sala Birri saranno in versione originale o con sottotitoli.

Parallelamente, in altre sedi istituzionali di Trieste e in collaborazione con il Festival, verranno presentate in esclusiva parte delle opere in programma. Parte dei film presentati a Trieste verranno poi riproposti in altre città, in rassegne promosse in collaborazione con istituzioni pubbliche e private. (aise)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.