Giornata mondiale. Lo ”stato dell’arte” delle proposte in Parlamento

Dal prepensionamento dei familiari disabili alla sordocecità, dalle malattie rare fino ai centralinisti con problemi alla vista: nei cassetti di Camera e Senato diverse le proposte di legge sulla disabilità. Poche quelle che vanno avanti

ROMA – Sono sempre più numerosi i disegni di legge sulla disabilità nei cassetti degli uffici di Camera e Senato. La maggior parte rimane purtroppo lettera morta, non viene cioè nemmeno discussa nelle commissioni. Altri invece cominciano un difficile iter che prevede come obiettivo la doppia approvazione senza modifiche da parte dei due rami del Parlamento. Ecco nel dettaglio lo “stato dell’arte” dei diversi disegni di legge in materia di disabilità attualmente in fase di esame da parte delle commissioni parlamentari.


Prepensionamento familiari disabili

Via libera dalla commissione al testo base redatto da un comitato ristretto sulle norme in favore dei lavoratori che assistono familiari gravemente disabili. Dopo l’ok arrivato il 28 ottobre, la commissione proseguirà quindi l’esame sul nuovo testo che riassume i contenuti delle 12 proposte presentate disabili (82 Stucchi, 322 Barbieri, 331 Schirru, 380 Volonté, 527 O. Napoli, 691 Prestigiacomo, 870 Ciocchetti, 916 Marinello, 1279 Grimoldi, 1377 Naccarato, 1448 Caparini, 1504 Cazzola). Il provvedimento prevede che alle lavoratrici e ai lavoratori, che si dedicano al lavoro di cura e di assistenza di familiari disabili gravi che necessitano di assistenza continua, venga riconosciuto, su richiesta, il diritto all’erogazione anticipata del trattamento pensionistico. Requisiti per ottenere il riconoscimento: cinquanta anni compiuti e venticinque anni di contributi previdenziali, di cui almeno quindici annualità versate nel periodo di costanza di assistenza al familiare convivente disabile. Nel caso di handicap congenito certificato la costanza di assistenza verrà comunque calcolata dalla nascita. Il beneficio previdenziale è riconosciuto a condizione che il familiare disabile non sia stato e non sia ricoverato in modo continuativo in un istituto specializzato a tempo pieno, nei quindici anni di cui al primo periodo. Inoltre, limitatamente a uno dei genitori che assiste stabilmente il figlio disabile, potrà essere riconosciuta, anche una ulteriore contribuzione di un anno ogni cinque anni di contribuzione effettiva, versata in costanza di assistenza al figlio disabile.

Il 19 novembre la commissione ha deciso di aspettare di acquisire l’orientamento del governo sul provvedimento prima di procedere alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti. Poi, nell’ultima seduta dedicata all’argomento – giovedì 27 novembre – il gruppo di lavoro ha quindi deliberato di richiedere al governo la predisposizione di una relazione tecnica sul testo base per meglio definire gli oneri del provvedimento.

Sordocecità

E’ fermo a mercoledì 5 novembre in commissione Lavoro al Senato il dibattito sui disegni di legge per il riconoscimento di diritti alle persone sordo cieche (392 Bassoli; 550 Costa e 918 Nessa). Il testo base – adottato lo scorso 14 ottobre – ha l’obiettivo di giungere al riconoscimento della sordocecità come disabilità specifica unica, distinta dalla somma delle disabilità della sordità e della cecità che la compongono, sulla base degli indirizzi contenuti nella dichiarazione scritta sui diritti delle persone sordocieche del Parlamento europeo, del 12 aprile 2004. Il provvedimento contiene quindi disposizioni in materia di accertamento e valutazione della sordo cecità, benefici specifici ed interventi di sostegno. con particolare riferimento alla fornitura di sostegno personalizzato mediante guide-comunicatori e interpreti opportunamente formati. Per chiarire gli aspetti relativi alla quantificazione degli oneri derivanti dal testo, il presidente della commissione Lavoro ha proposto di richiedere al governo la redazione di una Relazione tecnica. L’undicesimo gruppo per andare avanti nell’esame attende il parere della commissione Bilancio sul testo unificato e sugli emendamenti presentati.

Malattie rare

La commissione Lavoro, dopo aver abbinato 6 diverse proposte, nella seduta del15 luglio ha deciso di adottare come testo base quello promosso da Antonio Tomassini del Pdl (ddl n.52). Il testo ha due finalità: favorire la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie da parte delle aziende e centri di ricerca operanti in Italia e garantire la disponibilità delle cure e l’immediato accesso ai nuovi farmaci da parte dei cittadini italiani portatori di malattie rare. Si propongono in particolare un piano organico per la ricerca clinica ed inoltre l’istituzione di registri regionali di patologia per il monitoraggio degli usi sperimentali o osservazionali allo scopo di accumulare informazioni e garantire un uso sicuro di medicamenti anche se non ancora definitivamente autorizzati. Non solo. Il testo prevede la presenza, nei prontuari regionali, dei farmaci essenziali per la cura delle malattie rare diffuse sul territorio regionale; ed ancora piani per il trattamento domiciliare che consentono la distribuzione diretta, da parte delle Asl o tramite accordi con le farmacie, dei prodotti necessari anche per terapie di supporto e la disponibilità di trattamenti non farmacologici (alimenti, medical devices, prestazioni di riabilitazione, interventi di supporto) resi necessari dalla specifica patologia.


Endometriosi

“L’endometriosi è riconosciuta come malattia sociale. Essa è inserita nell’elenco delle malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione”. Così recita l’articolo 1 del testo base adottato dalla commissione Sanità del Senato il 30 luglio scorso in riferimento ai disegni di legge (15 Bianconi e 786 Bianchi). L’endometriosi è una malattia cronica e complessa, originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, endometrio, in altri organi quali ovaie, tube, peritoneo e vagina, provocando sanguinamenti interni, infiammazioni croniche e tessuto cicatriziale, aderenze ed infertilità. Il testo prevede anche l’istituzione, presso l’Istituto superiore di sanità (Iss), del Registro nazionale dell’endometriosi, per la raccolta e l’analisi dei dati clinici e sociali riferiti alla malattia dell’endometriosi. Nella seduta del 14 ottobre la commissione Sanità – che sta esaminando gli emendamenti – ha cominciato a discutere sull’opportunità di richiedere il trasferimento in sede deliberante, consentendo quindi un iter più spedito al provvedimento ed evitando il passaggio in Aula. Con la sede deliberante infatti il testo può essere approvato direttamente in commissione, senza il via libera dell’Assemblea, ed essere trasmesso quindi all’altro ramo del Parlamento.

Centralinisti minorati della vista

“Modifiche alla legge 29 marzo 1985, n. 113, concernente l’albo professionale nazionale dei centralinisti telefonici e degli operatori della comunicazione minorati della vista”. Questo il titolo del ddl n. 406 presentato da Colomba Mongiello del Pd e ora all’esame della commissione Lavoro del Senato. Il provvedimento ha l’obiettivo di rendere più omogenea nel settore la disciplina tra i datori di lavoro pubblici e quelli privati e di adeguare la normativa alle evoluzioni tecnologiche. Nella seduta del 19 novembre il presidente del gruppo di lavoro ha segnalato che la commissione è ancora in attesa del parere della Bilancio, senza del quale non può procedere nell’esame.

Riabilitazione equestre

I tre disegni di legge in materia (58 Tomassini; 101 Thaler Ausserhofer e 482 Massidda) sono al momento all’esame della commissione Sanità di Palazzo Madama, impegnata nella discussione degli emendamenti al testo unificato adottato il primo ottobre. (dp)

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