Carta acquisti

Pro e contro!

Scritto da Simone Dal Pozzo.

Una misura criticata: ma è davvero inutile?

La social card di Tremonti è una soluzione alla crisi delle famiglie? Questa, più o meno, la domanda su un forum on line. Avevo preparato questo commento ma i caratteri erano troppi e, allora, me ne servo per un intervento sul nostro forum dal quale sono assente da un po’.

Bisogna essere realisti per rispondere alla domanda.

Gli aspetti negativi di una misura di questo genere sono fin troppo evidenti: il fatto che si tratti di una misura non strutturale, il fatto che abbia il sapore di una misura di tipo assistenziale o caritatevole, il fatto che non si responsabilizza il beneficiario, il fatto che sarebbe meglio finalizzare l’entrata ad una spesa “necessaria”

A parte, poi, i problemi “accessori”. Chi garantisce il reddito di chi riceve? La sa il Governo che le certificazioni ISEE spesso non fotografano la reale situazione di chi chiede?

Dico, quindi, che, se il Governo ha intenzione di prevedere esclusivamente una soluzione di questo genere non è sulla strada giusta.

Ci vogliono ben altre soluzioni.

Dico anche, però, che è necessario guardarsi in faccia.

Chi si rivolge ad un ente pubblico o ad una associazione di tipo assistenziale ha bisogno di pagare la bolletta di quel mese, deve affrontare quella particolare spesa, deve pagare quella mensilità di affitto, ha bisogno di un aiuto per pagare quella rata di mutuo.

Insomma, spesso ci troviamo di fronte a necessità contingenti (anche se spesso preludono ad una strutturalità del problema). La conseguenza è che, al di là delle posizioni ideologiche anche queste misure diventano reali boccate d’ossigeno per chi ne beneficia.

Il vero problema è che l’idea del futuro stato sociale fa acqua.

Chi ha letto il libro verde sul nuovo modello sociale sul quale Sacconi aprì all’inizio dell’estate una consultazione che si è chiusa lo scorso 25 ottobre, avrà notato che il progetto futuro è quello di lasciar fare: è il singolo ad avere in mano le redini del suo futuro.

La soluzione per il suo benessere è il lavoro e sarà il libero mercato a darglielo. Se sta male, sarà bene che si attrezzi con il ricorso a fondi privati. Lo Stato può pensare, al limite, ai poveri ma a quelli veramente poveri, assolutamente poveri. La spesa sociale non sarà tagliata ma neanche aumenterà.

Questo, in estrema sintesi, quello che ci aspetta.

Questo, in sintesi, il quadro di un progetto futuro che fa a cazzotti con la realtà che, per stringere, è fatta di almeno due dati.

Il primo è che la crisi della terza settimana (ormai) è quella di buona parte della classe media e che la platea di quelli che hanno difficoltà e sono costretti ad indebitarsi è sempre più estesa. Altro che povertà assoluta!

Il secondo è che un buon livello di assistenza (quella domiciliare, ad esempio, sia per gli anziani che per i disabili) è il minimo di risposta sociale che, però, ha un costo. E’ possibile ignorare il fatto che gli anziani aumenteranno e il costo del servizio pure con la conseguenza che la spesa sociale necessariamente dovrà aumentare?

Insomma, va bene questa misura una tantum perchè aiuta chi ne beneficia ma il quadro generale tracciato e verso il quale si dirige il paese secondo i progetti dell’Esecutivo non è certo incoraggiante.

Queste alcune sintetiche osservazioni che offro alla riflessione di tutti.

One thought on “Carta acquisti

  1. Mi sapete dire , in termini di costi, quale differenza c’è tra un bambino di 3 anni e un bambino di 4 anni?
    Sono una madre sola, con una bambina di 4 anni, e non mi sembra giusto che non mi spetti un aiuto, visto che il mio ISEE è ZERO, e sono in cerca di occupazione da luglio, cioè dalla mia laurea.
    Ditemi voi se non è una presa in giro, questa. Invece di aiutare chi cerca di fare, si aiuta chi ha già qualcosa, come un’entrata sicura, anche se minima. Vergogna!!
    P.S. In questa legge, avrei messo un comma per aiutare tutte le persone nella mia situazione, perchè un bimbo di 3 anni costa come se non meno di un bambino di 4 o di 5 o di 8.
    Le solite leggi-paradosso italiane. Credete di fare del bene mentre invece prendono in giro le persone disperate ogni giorno della propria vita. Invece di togliere l’aiuto alle persone bisognose, che si tolgano denaro dal loro stipendio, visto che sicuramente potrebbero vivere con meno, contando il fatto che ogni cosa in questa italietta, per loro, è gratis… per loro, che soldi ne hanno… e ripeto: VERGOGNATEVI!!

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