Milano, i giovani stranieri preferiscono gli istituti professionali

Gli studenti filippini, ecuadoriani e peruviani scelgono gli istituti professionali a indirizzo tecnico commerciale. Licei solo per il 19,7%. I risultati di uno studio del Cisem. Domani la presentazione

MILANO – Gli studenti filippini, ecuadoriani e peruviani che vivono in provincia di Milano scelgono gli istituti professionali a indirizzo tecnico commerciale, con una percentuale che oscilla tra il 29,4% per i primi e il 16,7% per i peruviani. L’istituto preferito dai cinesi invece è il tecnico commerciale (23,5%), seguito dal liceo scientifico (13,4%). Sono alcune tendenze, ancora tutte da studiare, che emergono da uno studio del Cisem (Centro per l’innovazione e sperimentazione educativa Milano). La ricerca “Gli studenti stranieri nella scuola secondaria di secondo grado della Provincia di Milano” verrà presentata domani nell’ambito del seminario “Dati e fenomeni sull’istruzione e formazione in provincia di Milano” ed è già disponibile on-line sul sito www.cisem.it.

Nell’anno scolastico 2007/2008 gli studenti stranieri che hanno frequentato gli istituti di secondo grado a Milano e provincia sono 10.302, poco meno della metà dell’utenza regionale di cittadinanza non italiana, con un’incidenza del 7,3% sul totale degli iscritti. I ragazzi stranieri si concentrano soprattutto nell’istruzione professionale (41,9%) e tecnica (38,4%) e solo il 19,7% sceglie i licei. Anche se le ragazze straniere, come le coetanee italiane, pur con valori assoluti e percentuali decisamente più bassi, dimostrano una propensione maggiore (24%) per i licei rispetto ai maschi (15,2%).

Nel corso della giornata saranno inoltre presentati, nel corso del seminario, alcuni dati sul pendolarismo degli studenti della provincia di Milano. Nell’anno scolastico 2007/2008 sono stati 10.975 gli iscritti agli istituti secondari di secondo grado che si sono iscritti nella scuola di un’altra provincia, mentre il flusso inverso era composto da 5.734 ragazzi. Il seminario, promosso dall’Osservatorio provinciale in Rete ha come scopo quello di migliorare la raccolta dei dati e l’interpretazione dei fenomeni relativi a istruzione e formazione. “Non c’è una metodologia comune nella raccolta dati -conclude Alberto Falletti, ricercatore del Cisem- e questo influisce sull’attendibilità delle statistiche. Soprattutto se l’analisi si concentra su piccoli territori”. (is)

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