La lotta alla mafia in Albania passa attraverso l’impresa sociale. Sabato 8 luglio ha aperto le porte Ke Buono!, la pasticceria e gelateria sociale nata all’interno di un bene confiscato alla criminalità organizzata. Il progetto è realizzato da ENGIM Albania e il Qendra Sociale Murialdo di Fier, e offrirà un’opportunità lavorativa a donne vittime di violenza, oltre ad ospitare eventi e attività per tutta la comunità.
L’inaugurazione è avvenuta alla presenza dell’Ambasciatrice dell’Unione Europea in Albania, Romana Vlahutin, e di molti esponenti del Governo e della politica albanese tra cui Ogerta Manastirliu, Ministro della Salute e dell’Assistenza Sociale, Etilda Gjonaj, Ministro della Giustizia e altre rappresentanze dei Ministeri delle Finanze, degli Interni e del Parlamento e la vice-sindaca della città di Fier.
Con la partecipazione del Ministro della Giustizia, del Ministro della Salute e Assistenza Sociale e della Ambasciatrice dell’UE in Albania, è stata inaugurata la prima impresa sociale formativa.
Secondo la Vlahutin “questa collaborazione dimostra che la società civile non deve compensare le mancanze dello Stato, ma deve lavorare con lo Stato per il bene della comunità. Per fortuna abbiamo qui l’esempio di una società civile coraggiosa, che ringrazio peri il suo coraggio”.Il percorso di ENGIM in questa nuova sperimentazione è appena iniziato. Gli anni di esperienza nella formazione professionale e nel sostegno dei gruppi a rischio della popolazione saranno il punto di forza dell’Organizzazione nell’affrontare le sfide che un’impresa porta con sé e per combattere, dolce dopo dolce, la paura della comunità verso la criminalità organizzata, dimostrando che quel coraggio può essere il motore del cambiamento.
Primo esempio nel suo genere in Albania, questa pasticceria si propone di creare un modello nuovo di lotta alla mafia attraverso l’impresa sociale, l’integrazione e la formazione professionale. Il progetto è finanziato proprio dall’Unione Europea e rientra in una prima sperimentazione di riutilizzo dei beni confiscati dalla criminalità sviluppata dall’organizzazione Partners Albania. Il “modello” Ke Buono! Mette l’impresa sociale al centro di un processo di integrazione delle fasce più deboli della popolazione attraverso il lavoro e la formazione.
All’interno della pasticceria lavoreranno tre donne vittime di violenza, affiancate da una pasticcera professionista, che avranno accesso ad una formazione svolta da pasticceri e gelatai italiani. Il training le vedrà impegnate tutta l’estate fino all’apertura ufficiale, prevista per settembre. “Vogliamo che il modello dell’impresa sociale formativa – ha dichiarato Roberto d’Amato, Coordinatore dei progetti di ENGIM in Albania – possa rappresentare un modello da replicare in tutto il Paese. La lotta alla criminalità organizzata passa proprio da qui: costruire occasioni di lavoro, integrazione, promozione sociale per tutta la comunità proprio nei luoghi dove prima la comunità era messa a rischio.”
“Questo meeting rappresenta i risultati che si possono ottenere attraverso la forza della legalità – ha detto l’ambasciatrice dell’UE Vlahutin – ed è un meeting particolare: sono presenti infatti per un quarto membri del Governo albanese, per un quarto membri della comunità internazionale, e gli altri due quarti sono rispettivamente società civile e beneficiari dei progetti. Questo bilanciamento rappresenta l’importanza della collaborazione di tutti”.