Movimenti per la vita europei contro la distruzione degli embrioni

Sottoscritto l’appello per una moratoria sull’uso delle staminali embrionali
Di Antonio Gaspari
STRASBURGO, martedì, 11 dicembre 2007 (ZENIT.org).- Questo martedì, più di 40 rappresentanti di associazioni e movimenti per la difesa della vita e della famiglia, provenienti da tutta Europa, hanno sottoscritto all’unanimità l’appello lanciato dal quotidiano “Avvenire” per una moratoria sulla distruzione degli embrioni umani al fine di ricavare cellule staminali.

L’incontro, tenutosi a Strasburgo su iniziativa del Presidente del Movimento per la Vita, l’europarlamentare Carlo Casini, ha riunito esponenti di associazioni e movimenti provenienti da Croazia, Spagna, Polonia, Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Ungheria, Romania, Slovacchia, Svizzera, Cipro e Slovenia.

Facendo riferimento all’articolo 116 del regolamento europeo e all’articolo 6 del VII Programma quadro di ricerca (in vigore dal 1° gennaio 2007), i movimenti hanno chiesto al Parlamento Europeo che “tutte le attività di ricerca siano realizzate nel rispetto dei principi etici fondamentali”.

Inoltre hanno ribadito l’impegno della Commissione a non “finanziare progetti che prevedono la distruzione di embrioni umani, dichiarandosi per altro disposta a finanziare le fasi di ricerca successive alla distruzione degli embrioni”.

La petizione fa riferimento anche ai recenti studi di gruppi di ricerca statunitensi (St. Thomas dell’Univerità del Wisconsin) e giapponesi (Shinga Yamanstia – Università di Kyoto), che hanno dimostrato la possibilità di modificare cellule staminali adulte in modo da renderle con caratteristiche simili a quelle embrionali.

Le cellule staminali embrionali vengono prelevate dalla massa cellulare interna della blastocisti con esito sempre mortale per l’embrione stesso e sono in grado di trasformarsi in qualunque cellula somatica dell’organismo e anche nell’intero individuo. Tuttavia presentano alti rischi di evolvere verso formazioni tumorali.

Le cellule staminali adulte, invece, si riferiscono a quei depositi di staminali presenti in numerosi organi e tessuti dell’organismo già formato, sia esso un feto, un bambino o un adulto, suscettibili di trasformarsi in numerosi tessuti.

Le cellule utilizzate in queste recenti ricerche sono normali cellule della pelle, che opportunamente trattate si sono rivelate in grado di raggiungere il livello più alto di indifferenziazione.

La prospettiva è di tramutarle in oltre 200 tipi diversi di tessuti ed organi, malattie degenerative come il Parkinson, l’Alzheimer, patologie neuromotorie, diabete, forse il cancro e molte malattie epatiche e cardiache.

I promotori della petizione condividono il punto di vista di “Avvenire”, secondo cui è “pertanto inutile insistere nella sperimentazione distruttiva su embrioni umani, l’uso delle cui cellule staminali, fino ad oggi, non ha prodotto alcun risultato terapeutico”.

Infine, nella petizione è scritto: “Considerato che la Ue è stata favorevole alla moratoria della esecuzione della pena di morte”, una “moratoria sulla sperimentazione distruttiva su embrioni umnai consentirà di verificare i progressi realizzati con l’uso delle cellule staminali adulte”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.