Bologna, domani i musulmani saranno in piazza: ”Ma senza preghiera”

Bologna – Domani pomeriggio, al presidio organizzato dai sindacati per la pace in Medio oriente, ci saranno anche loro. Di pregare Allah in piazza, pero’, questa volta i musulmani di Bologna faranno a meno. Lo spiega Daniele Parracino, vicepresidente del centro di cultura islamica di via Pallavicini, nel capoluogo emiliano. “Andremo in piazza”, dice Parracino, ma la scena vista sabato sul crescentone, davanti al sagrato della basilica di San Petronio, non si ripetera’. Sabato la preghiera “e’ capitata, erano proprio le 16,50”, l’ora prevista dal calendario islamico per l’orazione del tramonto. Domani “la faremo a casa- continua Parracino- e poi ci uniremo al presidio”, convocato in piazza Nettuno per le 18. All’appuntamento ci sara’ anche il Pd bolognese, che si aggiunge a Cgil, Cisl, Uil, Acli, Arci e Anpi.

Intanto, “nessuna risposta” all’invito rivolto da Parracino al vescovo ausiliare di Bologna, monsignor Ernesto Vecchi, per una visita in moschea. Questa mattina, pero’, una telefonata dalla Curia e’ arrivata. “Mi ha chiamato don Stefano Ottani, con il quale da anni portiamo avanti gli incontri interreligiosi- racconta Parracino- per dirmi che spera finisca il conflitto” nella striscia di Gaza. “Ma di Vecchi e delle altre autorita’ ecclesiastiche, nessuna notizia”. Dopo le dure parole del vescovo vicario sulla preghiera davanti a San Petronio, pero’, l’invito resta “sempre valido- ribadisce Parracino- la moschea e’ sempre aperta”. In via Pallavicini, quindi, l’intenzione sembra quella di smorzare le polemiche. Anzi, “e’ un’occasione buona per unirci- manda a dire Parracino- e prendere il buono che c’e’ dai credenti di una parte e dell’altra, piu’ che inasprire gli animi”.
Con questo spirito, il centro di via Pallavicini si prepara a partecipare alle diverse iniziative che sotto le Due Torri seguiranno il presidio al Nettuno, con il coinvolgimento anche dei centri sociali: “Sono tutte utili- spiega Parracino- a far si’ che termini il conflitto, e noi siamo disposti a fare gli straordinari”. Insomma, “non e’ il momento delle piccole differenze tra i credenti e tra credenti e non”.

Sul programma delle iniziative pende la recente convocazione di una manifestazione nazionale per il 17 gennaio, a Roma. Nei centri sociali si sta ancora discutendo sul da farsi per il 17, ma intanto in calendario vanno due iniziative. La prima domani sera, alle 21, al Vag61 di via Paolo Fabbri: per “preparare una grande mobilitazione contro il genocidio che si sta attuando a Gaza”, spiegano i promotori dell’associazione Sopra i ponti. Mercoledi’ 14, invece, all’Xm24 di via Fioravanti il Comitato Palestina organizza un incontro con Baha Hussein (Unione dei giovani progressisti palestinesi, da Gaza) e Shokri Hroub (Unione democratica arabo-palestinese). Nel mezzo, sabato 10, proprio il centro di via Pallavicini ospita una cena di beneficenza per la popolazione palestinese, organizzata da Islamic Relief e Giovani Musulmani d’Italia. (DIRE)

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