Dalla Robin Hood tax alla Social card: ”Non è compassione”

La Robin Hood tax ha prodotto un gettito di 4 miliardi e ciò ha permesso di evitare tagli al welfare. Lo dice il ministro Tremonti presentando la ‘’social card’’ che potrà essere richiesta da anziani e famiglie a bassissimo reddito

ROMA – Grazie alla Robin Hood tax si sono evitati tagli alla spesa del welfare. E’ quanto ha fatto notare il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi per la presentazione della social card di 120 euro che verrà inviata alle persone indigenti a dicembre.
“La Robin Hood tax ha prodotto un gettito pari a circa 4 miliardi di euro – ha spiegato tremonti -. Questo ci è servito nella manovra per evitare un intervento di riduzione della spesa sul welfare. La prima fase di applicazione della carta acquisti, da ottobre a dicembre – ha proseguito- è finanziata con una minima parte della Robin Tax. A regime costerà 450 milioni di euro”. Il ministro ha ricordato anche che ci sono state delle “donazioni: 200 milioni dall’Eni e 50 dall’Enel. Questa forma di contribuzione – ha sottolineato – si richiama all’esperienza francese”.

Per qualcuno l’introduzione della social card comporterebbe una visione compassionevole della società. “Rifiutiamo questa impostazione – ha replicato il ministro dell’Economia, il quale aggiunge che “le situazioni di bisogno non le si proclamano per legge, non è una questione di ingegneria sociale del governo”. Coloro che hanno bisogno, dice, “ci sono. E non sono stati mai sufficientemente considerati”.

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