La Calabria punta sull’informatica per abbattere le barriere del disagio

Partono i corsi del Cnca. Partner del progetto Microsoft e Fondazione Adecco. Coinvolte 560 persone in otto centri sparsi per tutta la regione

REGGIO CALABRIA – La conoscenza e la competenza in campo informatico per abbattere le barriere del disagio e dell’emarginazione. Questa l’obiettivo prioritario del progetto “Informatica in comunità” realizzato dal Cnca (Coordinamento nazionale comunità accoglienza) in collaborazione con la Fondazione Adecco per le Pari opportunità e Microsoft Italia. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, coinvolge 560 persone in otto centri sparsi per tutta la regione, nelle cittadine di Soveria Mannelli, Settingiano e Lamezia per il catanzarese e Locri per la zona di Reggio.

Per la terza edizione dell’iniziativa sono coinvolte complessivamente due comunità di recupero per la tossicodipendenza; un gruppo di persone con disabilità psichica; ragazzi rom in età scolare e non; un gruppo di rifugiati politici; persone impegnate nella lotta alla mafia per la difesa della cultura della legalità. A Soveria Mannelli il progetto è stato esteso anche a un’aggregazione di casalinghe e una di anziani, tutti desiderosi di conoscere il mondo dei computer. Per gli organizzatori si tratta di un’ulteriore opportunità per dimostrare che l’informatica può far sentire le persone più vicine alla società e alle sue innovazioni. Carlo Iantorno, direttore di Innovazione e responsabilità di Microsoft Italia, esprime soddisfazione per i buoni risultati raggiunti nelle scorse edizioni. Un progetto che ogni anno sta diventando sempre più ampio e che “ permette di creare grazie all’informatica – evidenzia Iantorno – un ambiente favorevole allo sviluppo delle potenzialità delle persone, soprattutto quelle in condizione più fragili e svantaggiate”. Quest’anno “Informatica in comunità” che parte proprio in questi giorni, vedrà anche il supporto di una trentina di dipendenti Microsoft, che dedicheranno alcune giornate di volontariato all’insegnamento nei centri Cnca.

Per Teresa Marzocchi, consigliere del Cnca, bisogna essere in grado di mantenere costante l’attenzione durante i corsi, trovando sempre esempi concreti vicini alla realtà dei partecipanti. La Fondazione Adecco con il segretario generale Claudio Soldà, fa notare che negli anni precedenti i corsi di informatica hanno dato un notevole contributo a rafforzare l’autostima degli ospiti e a far loro ritrovare fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Il 95% dei partecipanti ai corsi dell’ultima edizione affermava, infatti, di essere convinto che la tecnologia li avrebbe aiutati a trovare un lavoro.

Nicola Emanuele che è uno degli educatori di Fandango di Lamezia, insiste sulla bontà di simili iniziative che oltre ad accrescere la conoscenza hanno una forte valenza formativa per dei soggetti che finora sono stati tagliati fuori da alcuni mondi dell’universo globalizzato e quindi anche da certi settori produttivi. “Saper usare il computer – asserisce Emanuele – costituisce senz’altro un elemento importante nel curriculum personale di ognuno. Non avere competenza in campo informatico, invece, spesso chiude le porte a molte possibilità di inserimento lavorativo ed inclusione sociale”. Altro elemento significativo del corso calabrese è che a Locri la cooperativa Mistya ha inserito fra i partecipanti al corso anche dei rifugiati politici, un segnale importante che arriva da una zona calda della Regione dove sono continui gli sbarchi di profughi sulle coste della locride. Un fenomeno che impone un continuo impegno, oltre che per l’accoglienza, anche per la vera integrazione degli stranieri in terra calabrese. (msc)

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