Un piatto caldo dal sapore di Africa per gli immigrati sbarcati a Lampedusa

A Ballarò l’ivoriana Abibata Konatè, meglio conosciuta come Mama Africa, da dieci anni accoglie i connazionali cucinando per loro le pietanze di cui hanno nostalgia: ”Il cibo rappresenta la pace che dovrebbe regnare nel mondo”

PALERMO – Da ormai dieci anni Abibata Konatè aiuta gli immigrati che dopo lo sbarco a Lampedusa giungono in città con tutto il loro carico di miseria e sofferenza ma anche di speranza per un futuro migliore. Giunta a Palermo nel 1994, Mama Africa per gli amici “Mami” per la notevole somiglianza con il personaggio di “Via col vento”, trova un lavoro e nel frattempo in un pianterreno di tre stanze cerca di offrire un piatto caldo e altre pietanze ai poveri del quartiere di Ballarò che non sanno dove andare e a chi chiedere aiuto.

Dal 2000 lavora a Palermo in una piccola osteria in piazza Santa Chiara, all’Albergheria, il quartiere popolare che sorge all’interno dello storico mercato di Ballarò, da diversi anni culla dell’immigrazione. Dalla sorridente “Mami” ivoriana c’è sempre un piatto caldo, anche per chi non può permetterselo, e così il numero dei suoi “figli” dei suoi “ragazzi”, così come li chiama lei, nel tempo è aumentato aprendosi verso il Senegal, la Tunisia, il Burkina e gli altri paesi dell’area francofona. Se qualche immigrato ha nostalgia di un piatto che mangiava nel suo paese, lo descrive a Mama Africa e lei, rintracciando ingredienti e ricetta, lo prepara e poi, se piace anche a lei, entra a far parte della sua turnazione settimanale di piatti.

Abibata Konatè ha 54 anni ed è nata nella Costa D’Avorio.

Lo scorso anno per la seconda volta Mama Africa si è aggiudicata il primo premio della gara gastronomica internazionale Cous Cous Fest di San vito Lo Capo (TP). Il ricavato della vincita Abibata lo ha utilizzato per curare la figlia, in Costa d’Avorio, che ha quasi perso la vista a causa di una malattia. Da più di un anno non potendo aprire un negozio per via di alcune autorizzazioni che non possiede, cucina lo stesso i piatti in casa per poi portarli nell’osteria di vicolo Santa Chiara. “Il cibo – ha riferito Mama Africa, in occasione della vittoria – rappresenta la pace che dovrebbe regnare in tutto il mondo. Cibo è condivisione, amore, integrazione”.

Il suo sogno è quello di aprire un ristorante e renderlo aperto a chiunque abbia nostalgia di alcuni sapori africani della propria infanzia.

Lo scorso dicembre Mama Africa ha pure ricevuto un premio da Lucia Ajovalasit, presidente delle Ande Palermo (associazione nazionale donne elettrici) per il suo talento in cucina. “L’aspetto più interessante legato a questa donna – ha spiegato Adele Campagna Sorrentino, consigliera nazionale delle Ande – riguarda non solo la sua capacità di porsi come mediatrice culturale a Ballarò ma anche di portare avanti un’idea imprenditoriale. Un sogno che ci auguriamo possa realizzare”. (set)

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