ROMA, 2 giugno 2008 – “L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour ha stigmatizato oggi la “recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione illegale” ed i recenti attacchi contro i Rom.
La Arbour, intervenuta al Consiglio dell’Onu sui diritti umani riunito in sessione a Ginevra, ha affermato che “in Europa, le politiche repressive, così come gli atteggiamenti xenofobi e intolleranti, contro l’immigrazione irregolare e minoranze indesiderate, sono una seria preoccupazione”. “Esempi di queste politiche ed atteggiamenti sono rappresentati dalla recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione illegale e dai recenti attacchi contro i campi rom a Napoli e Milano”, ha affermato Arbour.
La delegazione italiana ha immediatamente preso la parola per esprimere “stupore” per il riferimento alla situazione in Italia, un Paese da sempre in prima linea nella battaglia contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza, ha affermato l’ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri. La delegazione italiana ha inoltre precisato che l’Italia non ha ancora introdotto il reato di immigrazione clandestina, reato che peraltro già hanno molti altri Paesi europei e non-europei, e che il relativo progetto di legge deve essere ancora esaminato dal parlamento. L’obiettivo della norma sarebbe in ogni caso quello di contrastare il fenomeno dell’ immigrazione clandestina e non avrebbe alcun legame con atteggiamenti xenofobi. Riguardo agli attacchi contro i campi Rom, la delegazione italiana ha sottolineato che tutte le autorità e i partiti hanno condannato tali fatti e che i responsabili saranno perseguiti secondo la legge.
Nel suo intervento – pronunciato in occasione dell’avvio dei lavori dell’ottava sessione del Consiglio, riunito fino al 18 giugno – Arbour aveva evocato anche i recenti attacchi contro gli stranieri in Africa del Sud, che hanno “scioccato e continuano a suscitare allarme presso la comunità internazionale”. L’Alto commissario aveva inoltre espresso particolare preoccupazione per il “disastro umanitario e dei diritti umani” in Somalia e per gli ostacoli agli aiuti in favore delle vittime del ciclone in Birmania. Arbour a fine mese lascerà l’incarico di Alto commissario al termine di un mandato di quattro anni.
VATICANO: “NO AGLI ARRESTI PER CLANDESTINI” – Nessuno straniero ‘irregolare’ può essere privato della libertà personale o soggetto a pena detentiva a causa di un’infrazione amministrativa: a dirlo è mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, il ‘ministero dell’immigrazione’ della Santa Sede, in una intervista a Radio Vaticana.
Tenendo conto delle normative europee (il Progetto di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio) e della posizione dell’Italia riguardo a una politica comune in materia di migrazione, “mi ritrovo personalmente – ha detto il presule – nell’ opinione espressa dalla minoranza a Bruxelles, e cioé che i cittadini di Paesi terzi, come cittadini comunitari, non dovrebbero essere privati della libertà personale o soggetti a pena detentiva a causa di un’infrazione amministrativa”. Marchetto si trova a Nairobi, in Kenya, dove oggi si è aperto il Congresso panafricano dei delegati delle Commissioni episcopali per le migrazioni.
LA FARNESINA: “VALUTAZIONI PREMATURE” –Esprimere valutazioni premature su proposte che ancora il Parlamento italiano non ha discusso desta sorpresa, ma non condizionerà il dibattito politico nazionale, che sarà come sempre trasparente ed aperto al contributo di maggioranza ed opposizione”. E’ quanto si legge in una nota della Farnesina in risposta all’intervento sull’Italia dell’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu Louise Arbour.
Il riferimento all’Italia, contenuto nell’intervento dell’Alto Commissario per i diritti umani, Signora Louise Arbour, in occasione dell’ottava sessione del Consiglio per i Diritti Umani, di cui l’Italia è parte – si legge nella nota della Farnesina – come prontamente ed opportunamente fatto osservare dal Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra, Ambasciatore Giovanni Caracciolo, scaturisce con ogni probabilità da informazioni incomplete.
In primo luogo, il reato di immigrazione clandestina – che vige da tempo pur in forme diverse in vari Paesi europei, come Francia, Germania, Gran Bretagna – come noto non è stato ancora introdotto in Italia e il relativo disegno di legge sarà esaminato dal Parlamento in uno spirito di dialogo e di confronto democratico ed aperto tra tutte le forze politiche.
Esprimere valutazioni premature – sottolinea la Farnesina – su proposte che ancora il Parlamento italiano non ha discusso desta sorpresa, ma non condizionerà il dibattito politico nazionale, che sarà come sempre trasparente ed aperto al contributo di maggioranza ed opposizione. In ogni caso, si tratta di una questione che non ha nulla a che vedere con la xenofobia o con la discriminazione su base razziale, e che affronta invece il fenomeno dell’immigrazione illegale e degli strumenti legislativi per ridurlo, nell’ambito beninteso delle garanzie previste dall’ordinamento giudiziario e nel pieno rispetto delle direttive dell’Unione Europea.
Altra cosa sono gli episodi di violenza che si sono verificati recentemente in Italia, e che sono stati fermamente condannati dal Governo italiano, in quanto eventi illegali isolati, che tuttavia non vengono sottovalutati, ed anzi formano oggetto di seria preoccupazione da parte delle Autorità italiane, come da ultimo ha sottolineato lo stesso Presidente della Repubblica nel suo messaggio per la ricorrenza della Festa Nazionale. L’Italia – si legge ancora nella nota del ministero degli Esteri – è e rimarrà in prima linea nella lotta contro ogni forma di razzismo, xenophobia ed intolleranza. Ciò scaturisce dalle stesse obbligazioni costituzionali e dalla coscienza civile condivisa e si rende evidente nell’impegno del nostro Paese nel campo dei dirittti umani sul piano internazionale.
NAPOLITANO: DDL E’ DAVANTI PARLAMENTO – “E’ davanti al Parlamento”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a margine delle celebrazioni per la Festa della Repubblica ai Giardini del Quirinale, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulle critiche espresse dal Vaticano e dall’Onu in merito alla detenzione in carcere per chi viene accusato di reato di clandestinità.