Categories Web utile

Nazionalità agli stranieri: Italia al 20° posto in Ue

I dati di Eurostat. Circa 735 mila persone hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato Ue: più accoglienti Lettonia (8,3 concessioni per 1.000 abitanti) e Svezia (5,7). Da Marocco, Romania e Albania i ”nuovi” italiani

ROMA – Circa 735 mila persone hanno acquisito nel 2006 la cittadinanza di uno Stato membro dell’Ue, un fenomeno in lenta ma costante crescita in questo decennio: 722 mila nel 2005, 647 mila nel 2003, 483 mila nel 1998. Questi nuovi cittadini provengono in primo luogo da altri paesi europei non comunitari (27%), ma anche dall’Africa (27%), dall’Asia (22%), dal Continente americano (12%) o da un altro Stato membro dell’Ue (8%). Questi alcuni dei dati sull’acquisizione della nazionalità diffusi ieri daEurostat, l’Istituto statistico della Comunità Europea. L’acquisizione della cittadinanza nel paese di residenza è un fenomeno che riguarda non soltanto i migranti in senso stretto, ma anche i loro discendenti nati nel paese d’accoglienza. In numerosi Stati membri, infatti, la nazionalità di un bambino è determinata dalla nazionalità dei suoi genitori piuttosto che dal suo luogo di nascita.

Tenendo conto della popolazione totale di ciascuno Stato, le nuove concessioni nazionalità riguardano 1,5 abitanti su 1.000. Ma anche considerando soltanto gli stranieri residenti il dato complessivi dell’Ue27 resta piuttosto basso: soltanto 26 stranieri su 1.000 hanno infatti potuto ottenere nel 2006 la nazionalità del paese di residenza. Il fenomeno assume connotati profondamente differenti tra un paese e l’altro. Rispetto alla popolazione di ogni Stato membro, il numero più elevato di nazionalità accordate è stato registrato in Lettonia (8,3 concessioni di nazionalità per 1.000 abitanti), in Svezia (5,7), a Cipro (3,8), in Estonia (3,6), in Austria (3,1) ed in Belgio (3,0). L’Italia si situa soltanto al 20 posto della graduatoria, con appena 0,6 concessioni di nazionalità per 1.000 abitanti, ben al di sotto della media dell’Ue, che è di 1,5 ogni 1.000 abitanti.

Mettendo invece in relazione il numero di concessioni di nazionalità in un determinato paese con la quantità di stranieri residenti, le più alte concentrazioni di nuove concessioni si registrano in Svezia (107 per 1.000 residenti stranieri), in Regno Unito (45), in Francia e Olanda (42), in Belgio (35). Ma dati più elevati della media Ue si registrano anche in alcuni paesi “nuovi paesi” dell’Unione europea, come Slovenia (65), Slovacchia (44), Lettonia (42) e Ungheria (33). Anche in questo contesto, con appena 13 concessioni di nazionalità ogni 1.000 stranieri residenti, l’Italia si posiziona molto in basso, al 20° posto dopo la Lituania e appena prima del Portogallo. I tassi più bassi sono stati invece registrati in Romania ed in Polonia (1 per 1000). Il più grande numero di nazionalità è stato acquisito dai cittadini provenienti dalla Turchia (64.000) e dal Marocco (48.000), seguiti da Iraq (23.000), Equator (21.000) e ex Serbia- Montenegro (20.000). La Germania, da sola, ha assegnato il 52% delle nazionalità acquisite dai Turchi, la Francia il 46% di quelle acquisite dai Marocchini, la Svezia il 56% di quelle acquisite dagli iracheni, la Spagna il 92% di quelle acquisite dagli ecuadoriani e il Regno Unito il 38% di quelle acquisite dai cittadini dell’ex Serbia-Montenegro. In Italia, sono soprattutto i cittadini di Marocco, Romania e Albania ad aver acquisito la nazionalità italiana. (Carlo Caldarini)

Prev Bonus straordinario per famiglie
Next Viaggio-premio a Roma per 200 giovani dei centri di formazione Ciofs-Fp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.