Rapporto Libera. Donati: ”L’Unodc ha contribuito in misura rilevante a nascondere la reale portata della produzione colombiana e mondiale di cocaina”. Obama, da senatore, aveva denunciato il fallimento del piano
ROMA – “Le autorità statunitensi non sono rimaste da sole nella manipolazione dei dati poiché hanno ricevuto costante copertura dall”Unodc che, invece di fornire alla comunità internazionale il contributo di un osservazione oggettiva e scrupolosa, ha stimato la produzione e i traffici mondiali di cocaina dapprima allo scopo di giustificare il varo del Plan Colombia e, poi, per prospettarne l’inesistente successo”.
È quanto afferma Sandro Donati, che ha curato la ricerca di Libera sulla produzione di cocaina nel mondo. “In questo modo – spiega Donati -, l’Unodc ha contribuito in misura rilevante ad occultare la verità ed a nascondere la reale portata della produzione colombiana e mondiale di cocaina”. Secondo lo studio di Libera, l’Unodc ha dapprima “corretto” retroattivamente fino al 1988 i dati della produzione mondiale, innalzando la produzione Colombiana da 326 tonnellate annue nel 1998, a 680 tonnellate, e diminuendo quelle di Bolivia (219 tonnellate prima, 70 poi) e Perù (240 tonnellate prima, 175 poi). Negli anni successivi, secondo Libera, le sottostime dell’Unodc sono state sempre maggiori, tanto da doverle successivamente smentire. Dal 2000 al 2004, secondo le prime stime la produzione colombiana era passata dalle 695 tonnellate, a 390 tonnellate annue. Le prime evidenti incongruenze arrivano proprio dal Report Unodc 2005 dove, secondo Libera, i sequestri di cocaina erano sul punto di pareggiare la produzione mondiale dello stupefacente: 590 tonnellate sequestrate, contro le 687 tonnellate prodotte in tutto il mondo. Nel 2006, l’Unodc riduce nel suo rapporto i sequestri a 300 tonnellate spiegando il calo con la presenza di percentuali di sostanze da taglio riscontrate nelle droghe, circa il 40% di altre sostanze.
Ma la vera nota importante del rapporto 2006 dell’Unodc è la correzione del dato riguardo alla produzione di cocaina in Colombia per il 2004, passata da 390 tonnellate a 649. Variazione giustificata da un nuovo studio che aveva verificato il rendimento effettivo delle foglie di coca. Questo dato, però, ha messo in luce gli insuccessi del Plan Colombia. La produzione di cocaina rispetto al 1998 è così di colpo raddoppiata, passando dalle 326 tonnellate alle 649. “Non si può sottacere – afferma Donati – come questa serie di gravi e grossolane manipolazioni dei dati, sia passata inosservata alle decine di organismi governativi internazionali e nazionali che impiegano annualmente enormi quantità di denaro pubblico per una presunta guerra alla droga”.
Dell’insuccesso del piano per la Colombia ne avevano chiesto conto anche diversi membri di una Commissione del Senato americano coordinata da Richard G. Lugar e che tra i 18 membri vantava la presenza dell’attuale presidente americano Barak Obama, allora senatore. Nel rapporto “Plan Colombia –elements for success” redatto nel dicembre 2005, si denuncia il fallimento del piano anti-coca statunitense. “La mancanza di prove evidenti di progressi – si legge nel rapporto – documentati nella guerra contro la droga e nella neutralizzazione dei paramilitari è sconcertante considerando i miliardi di dollari di cui il Congresso ha approvato lo stanziamento per finanziare, fin dal 2000, il contrasto alla droga e all’eradicazione delle piantagioni. Nel 2005 le eradicazioni hanno raggiunto 196 mila ettari, ciononostante la cocaina sequestrata nel 2004 è quasi triplicata”. (Giovanni Augello)