Il lavoro sociale in ottica di comunità

Idee, visioni, metodi di lavoro

Il  lavoro sociale respira nella comunità locale. Respira quando genera reti di relazioni intorno alle situazioni, quando mobilita cooperazioni allargate sui problemi. Perché il lavoro sociale è un lavoro che si fa con altri e che si dipana nei – e con i – contesti di vita delle persone.

Lavorare in ottica di comunità – tanto più dopo l’esperienza della pandemia –  appare la forma di lavoro sociale più appropriata ai tempi che stiamo vivendo. Mai come oggi infatti, in una società solcata da fragilità e solitudini, sfrangiata in molti suoi tessuti, è vitale attivare/rinforzare legami comunitari, uscendo dalle stanze professionali, reimmergendoci nella vita di caseggiati, quartieri, paesi, città.

Queste pagine offrono idee, visioni, metodi di lavoro in questa direzione. Sono il frutto di un lungo percorso di ricerca, condotto in questi anni dalla rivista Animazione Sociale, che ha avuto diverse tappe e ha coinvolto operatrici e operatori sociali, formatori, consulenti, studiosi, amministratori locali…

L’obiettivo è quello di precisare sempre più questo approccio, che porta a lavorare con i mondi vitali delle persone, non con le persone scorporate dai loro contesti di vita, a partire da una consapevolezza di fondo: che potremo generare autonomia, salute, emancipazione dai disagi (i fini del nostro lavoro) quanto più intorno alle situazioni di lavoro sapremo mobilitare cooperazioni, collaborazioni, corresponsabilità.

E’ questa la via per produrre inclusione sociale. Perché è sempre il contesto in cui la persona vive che può includerla e farla sentire inclusa. Lo insegna la storia del welfare dei diritti e delle professioni sociali, educative, di cura: una storia da non consegnare agli archivi della memoria, ma da mettere in agenda per il futuro.

Prezzo

15,00 euro

SOMMARIO

Introduzione
Il lavoro sociale respira nella comunità
Roberto Camarlinghi, Francesco d’Angella

PARTE PRIMA * LA VISIONE
L’OTTICA DELLA COMUNITA’

Perché è tempo di lavorare in ottica di comunità?
Cinque ragioni per un lavoro territoriale
Roberto Camarlinghi, Francesco d’Angella, Franco Floris

Che cosa implica lavorare in ottica di comunità?
Un decalogo senza pretese di esaustività
Roberto Camarlinghi, Francesco d’Angella, Franco Floris

Quali sono le resistenze da superare?
Per una più diffusa adozione di un’ottica territoriale
Roberto Camarlinghi, Francesco d’Angella, Franco Floris

PARTE SECONDA * IDEE PER L’AZIONE
IL LAVORO IN OTTICA DI COMUNITA’

Far spazio al protagonismo dell’homo cooperans
Sette «alleati» per una nuova politica dell’umanità nei territori
Davide Boniforti

Agire con un approccio di comunità
Lavorare sui problemi muovendosi nell’incertezza
Claudia Marabini

Quando un servizio sociale è di comunità
Appunti per riposizionarsi nei territori
Norma Gigliotti

PARTE TERZA * QUALE SOGGETTIVITA’
FORMARSI AL LAVORO DI COMUNITA’

L’operatore sociale di comunità        
Accostare i problemi con leggerezza
Franca Olivetti Manoukian    

Lavorare orientati dal desiderio
Far spazio al desiderio dentro le organizzazioni
Massimo Recalcati

ARTE QUARTA * TRACCE DI METODO
ATTIVARE PROCESSI PARTECIPATIVI

Saper convergere tra diversi è l’arte del far comunità
Da conflitti distruttivi a cooperazioni creative
Marianella Sclavi

Tre know-how per aprire percorsi di confronto creativo
Come raggiungere una decisione condivisa a partire da esigenze e punti di vista divergenti
Marianella Sclavi, Lawrence Susskind

La leadership che facilita il decidere insieme
Valorizzare il contributo di ognuno e far emergere l’intelligenza collettiva
Marianella Sclavi, Lawrence Susskind

PARTE QUINTA * SENTIERI DI FUTURO
TRASFORMARE I TERRITORI IN COMUNITA’

ll futuro delle comunità passa dall’apporto delle reti informali
Riconoscere la generatività dei tessuti locali
Franco Floris

Per un welfare generativo di comunità
Ripensare il welfare nei nostri territori
Mimmo Lucà

Nella comunità respira la nostra anima politica
Professioni del welfare a servizio di un’idea di polis
Roberto Camarlinghi, Francesco d’Angella, Franco Floris

 

https://www.animazionesociale.it/it-schede-3401-void(0);

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