Ieri i musulmani, oggi i rom: l’Italia continua a discriminare

Rapporto Enar. Cambiano i gruppi colpiti, ma non migliora la situazione. Lavoro, casa, scuola e sanità restano i settori più delicati. Crescono affitti e sfratti per i migranti; rom esclusi da istruzione e servizi sanitari

ROMA – Il Rapporto Enar 2007 non mette in evidenza miglioramenti nella situazione delle discriminazioni sulla base della nazionalità, origine etnica o religione in Italia rispetto all’anno precedente. In tutti gli ambiti analizzati, le discriminazioni verso migranti e minoranze sono rimaste infatti immutate. I gruppi maggiormente colpiti da episodi di razzismo sono stati i cittadini romeni, i rom ed i sinti. Vi è stato in questo senso un cambiamento: negli anni precedenti i gruppi maggiormente colpiti erano cittadini non comunitari e persone di fede musulmana, mentre nel 2007 sono i cittadini comunitari o in alcuni casi italiani appartenenti a minoranze (come i rom), in particolare i minori.

Nel settore dell’occupazione la discriminazione assume diverse forme. Si va dal mancato riconoscimento dei titoli di studio acquisiti nel paese d’origine, all’inserimento dei lavoratori stranieri nei livelli contrattuali più bassi e tra la manodopera generica o di bassa qualifica, all’applicazione di condizioni di lavoro più sfavorevoli e prive delle adeguate norme di sicurezza.

Nel settore delle abitazioni continua l’innalzamento dei prezzi degli affitti, che ha determinato nel corso dell’anno un aumento nel numero degli sfratti per morosità tra i cittadini stranieri. Permane la drammatica situazione abitativa dei campi rom, corso del 2007 più volte al centro del dibattito pubblico.

Per quanto riguarda la scuola, emerge il problema dell’alta concentrazione di alunni stranieri in alcune scuole. A questo proposito, molte sono state le polemiche sollevate dalla circolare del comune di Milano che escludeva dalle scuole dell’infanzia i figli di immigrati irregolari.

Per quanto riguarda la sanità, il rapporto denuncia le difficili condizioni di salute degli immigrati irregolari e dei rom. Questi ultimi incontrano inoltre grandi difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari, anche quando possiedono un regolare permesso di soggiorno.

Dal punto di vista legislativo, nel 2007 le speranze emerse l’anno precedente di veder realizzate alcune importanti modifiche alla normativa sull’immigrazione e sulla cittadinanza vengono meno, anche se nel corso dell’anno vengono emanate alcune circolari che modificano aspetti minori ma significativi della condizione dei cittadini stranieri. Da segnalare anche la procedura di infrazione avviata dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia in merito alla trasposizione della direttiva 2000/43/CE ed il decreto approvato dal governo alla fine dell’anno che ha colpito soprattutto i cittadini romeni e i rom, additati come i responsabili della maggior parte dei crimini.

A quest’ultimo proposito, la rappresentazione negativa dell’immigrazione da parte dei media non ha certamente contribuito ha sedare il clima di paura e insicurezza e ha determinato un aumento del livello di xenofobia in Italia. (Carlo Caldarini)

2 thoughts on “Ieri i musulmani, oggi i rom: l’Italia continua a discriminare

  1. Basta scrivere stupidate…il razzismo è un altra cosa!!!Sono i campi di concentramento e la violenza gratuita…il problema che in italia il 75% dei crimini è compiuta da cittadini extracomunitari….è sono “solo” 5 milioni…
    SI all’itegrazione ma solo per chi la desidera…Gli altri fuori!!!!
    CIAO
    Buone Feste…

  2. Nemmeno tu sai cosa significa discriminazione poichè non è solo considerazione di colore della pelle o di etnia ma in questo paese vengono discriminati anche i diritti sacrosanti dello studio e cioè un Laureato di un altro stato, se non paga fior di euro per avere riconosciuto il suo titolo già legittimato dal suo stato viene considerato ” analfanbeta ” e come la chiamaresti tu questo… non è forse il prosieguo del razzismo? anche se molto sottile. Dobbiamo farci un’esame di coscienza tutti e cercare di capire che il mondo è di tutti e non di pochi e ricordarci che ognuno di noi è provvisorio su questa terra solo così potremmo veramente comprendere e aiutare anche gli altri che sono sempre cittadini del mondo come noi.

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