Dalla Federazione per il superamento dell’handicap l’invito alla Santa Sede a rivedere la decisione presa due anni fa e una critica ai media per aver dato spazio alla Giornata internazionale solo in chiave polemica
ROMA – Una critica al Vaticano per il rifiuto di firmare la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (scelta definita “incomprensibile”) e una tirata d’orecchi ai mezzi di comunicazione per aver dato spazio alla Giornata internazionale delle persone disabili solamente in questa chiave polemica, ignorando i temi più ampi posti dal tema della giornata odierna, dedicata a “Giustizia e dignità per tutti”. Sono queste le due osservazioni della Fish (Federazione italiana superamento handicap) all’indomani della conferma, da parte della Santa Sede, di non voler sottoscrivere il documento elaborato al Palazzo di Vetro ed entrato in vigore lo scorso 3 maggio.
“La Fish – si legge in una nota – aveva già avuto un confronto con le autorità vaticane negli scorsi mesi e continua a ritenere, pur nel rispetto dell’indipendenza del giudizio della Santa Sede, questa scelta incomprensibile, nel merito e nella prospettiva di un documento in grado di andare a migliorare le condizioni di vita di 650 milioni di persone nel mondo”. Secondo la Fish il riferimento all’accesso ai servizi sanitari, compresi quelli relativi alla sfera sessuale e riproduttiva (riferimenti che stanno alla base della decisione vaticana in quanto non escludono l’aborto) “stanno a significare che finalmente viene ad essere riconosciuto che le persone con disabilità possano avere una vita affettiva e riproduttiva”: l’intero documento e l’art.25 in partcolare infatti “sono dedicati alle persone con disabilità, uomini e donne, che non possono accedere, prima ancora che all’aborto, ai basilari servizi sanitari di prevenzione e cura delle patologie, anche quelle riguardanti la sfera riproduttiva”.
“Il movimento per i diritti delle persone con disabilità – fa notare la Fish – è da sempre impegnato a contrastare il diffuso pregiudizio della indegnità della vita quando è presente una disabilità, ed a condannare le pratiche quali ad esempio quella sistematica dell’eliminazione di feti affetti da spina bifida, nella tutela del diritto alla vita, sancito nell’articolo 10 della stessa Convenzione. Anche per questo la speranza di un ripensamento viene espressa ricordando la firma apposta alla Convenzione dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, in occasione della cerimonia di sottoscrizione del documento Onu da parte della Regione Liguria.
Quanto al più ampio tema della Giornata internazionale delle persone con disabilità, la Fish critica i mezzi di comunicazione che hanno dato risalto alla notizia peraltro già da tempo nota del rifiuto vaticano dopo aver “ignorato la scorsa settimana la notizia che il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di ratifica della Convenzione, aprendo la strada alla sua adozione da parte del Parlamento”. “Per il sistema delle comunicazioni del nostro paese – è il duro commento – le persone con disabilità continuano ad essere cittadini invisibili, a meno che loro malgrado non siano protagonisti di episodi di cronaca, di gesta ai limiti del superomismo, oppure che i temi della disabilità non siano in grado di generare come in questo caso una polemica: un rilancio pigro di superati stereotipi, quello che generalmente accade, che non contribuisce a diffondere una immagine corretta della disabilità nell’opinione pubblica”.
“C’è da sperare – è l’auspicio finale – che la meritata attenzione di cui sta godendo la Convenzione possa permettere una maggiore presa di coscienza del sistema dei media, che dovrebbe essere in prima fila nel combattere gli stereotipi, i pregiudizi e le pratiche dannose relative alle persone con disabilità”. “Occorre incoraggiare – conclude la nota – tutti i mezzi di comunicazione a rappresentare le persone con disabilità in modo coerente con gli obiettivi della Convenzione: se ne sente davvero il bisogno”. (ska)