Una squadra dell’Onu cerca soluzioni per la sicurezza in Somalia

Il gruppo multidisciplinare visiterà Nairobi e Addis Ababa la prossima settimana per vagliare, fra l’altro, soluzioni attraverso le quali le Nazioni Unite possano sostenere la Missione di Pace dell’Unione Africana

In esclusiva da News from Africa

NAIROBI – Una squadra tecnica multidisciplinare dalle Nazioni Unite visiterà Nairobi e Addis Ababa la prossima settimana per vagliare, fra i vari obiettivi, soluzioni attraverso le quali le Nazioni Unite possano sostenere la Missione di Pace dell’Unione Africana in Somalia (African Union Peacekeeping Mission in Somalia -Amisom).

Nella squadra sono presenti il Rappresentante speciale delegato dell’Onu Charles Petrie, l’Ufficio politico dell’Onu per la Somalia e i rappresentanti dell’ufficio centrale delle Nazioni Unite, dei Dipartimenti per le Operazioni di Pace, del Sostegno in loco (Department of Field Support) e per gli affari politici. La visita è la conseguenza della crescente attenzione posta sulla questione somala, da quando il Governo dell’Etiopia ha annunciato il ritiro delle sue truppe. In aggiunta il Segretario Generale dell’Onu si è impegnato in una serie di contatti, fra i quali quelli con i leaders regionali, per assicurare che l’Amisom riceva urgentemente il supporto necessario.

La missione tratterrà una vasta serie di consultazioni sulle modalità di sostegno all’Amisom, alle forze di sicurezza e alla polizia di transizione della Somalia, e si impegnerà a fornire l’appoggio necessario alle autorità.

Il Rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la Somalia, Ahmedou Ould-Abdallah, ha dichiarato di sperare che la missione possa portare ad una azione concreta e rapida. “E’ di importanza cruciale che l’Amisom riceva materiale e supporto finanziario dall’Onu per permettere alle sue truppe di rimanere operative sul territorio somalo”, ha detto.

“I Governi del Burundi e dell’Uganda hanno dato un enorme aiuto nel fornire le truppe e meritano quindi gratitudine e sostegno. Allo stesso modo abbiamo bisogno di rinforzare e ricostituire la capacità della Somalia sul campo per assicurare che essa sia in grado di prendersi la responsabilità di garantire la sicurezza del suo popolo.”

Ha fatto appello per l’unità e la solidarietà nella nazione africana devastata dalla guerra, dicendo che c’è una rinnovata speranza che la comunità internazionale aiuti il paese a ritrovare la stabilità. “E’ molto difficile per la Somalia affrontare il cambiamento ma vedo una prospettiva di trasformazione per la Somalia dovuta al rinnovato interesse da parte della comunità internazionale,” ha detto l’incaricato in una conferenza stampa a Nairobi. Egli ha fatto appello per l’unità fra tutte le persone della nazione del Corno d’Africa devastata dalla guerra in vista delle dimissioni del Presidente in cairca Abdullahi Ahmed Yusuf, alle quali si è riferito come ad una decisione “patriottica e coraggiosa”.

“E’ mia impressione che questa sia la prima volta nella storia moderna della Somalia che un presidente decida di lasciare il proprio ufficio pacificamente. E’ una decisione patriottica e coraggiosa,” ha dichiarato Ould-Abdallah.

Lo sconfitto Presidente Yusuf ha formalmente annunciato le proprie dimissioni in una dichiarazione fatta alla fine di Dicembre di fronte al Parlamento e ai membri del gabinetto a Baidoa.

Ould-Abdallah ha detto che è aperta ora una nuova pagina della storia della Somalia, rilevando che è tempo che gli amici della Somalia intervengano in aiuto del Paese. “I Somali devono iniziare a rispettare se stessi rifiutando l’impunità così da poter far parte della comunità internazionale. Il futuro della Somalia risiede nelle elites che devono garantire una via d’uscita. La situazione è difficile ma gestibile,” ha detto.

“La Somalia è stata dirottata dalle sue stesse elites. E’ loro responsabilità permettere un nuovo inizio. I Somali non sono peggiori della gente in Liberia o Sierra Leone ed è possibile superare questo conflitto di lungo termine.”

L’ondata improvvisa di violenze nei combattimenti quest’anno in Somalia, che non ha un governo centrale funzionante dal 1991, ha provocato un’enorme sofferenza umanitaria ed un numero diffuso di profughi. (Zachary Ochieng. Traduzione di Sara Marilungo)

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