“Nessuna sofferenza può prevalere sulla forza della vita”

Il messaggio dei Vescovi italiani per la Giornata per la Vita
ROMA, mercoledì, 15 ottobre 2008 (ZENIT.org).- La vita umana è sempre e comunque un “bene inviolabile e indisponibile”. E’ quanto ribadiscono i Vescovi italiani nel loro messaggio per la Giornata Nazionale per la Vita dal titolo “La forza della vita nella sofferenza”, che verrà celebrata il primo febbraio del 2009.

“Con serenità, ma anche con chiarezza” il Consiglio pastorale permanente sottolinea che “non può mai essere legittimato e favorito l’abbandono delle cure, come pure ovviamente l’accanimento terapeutico, quando vengono meno ragionevoli prospettive di guarigione”.

Al contrario, per la Chiesa italiana, “la strada da percorrere è quella della ricerca, che ci spinge a moltiplicare gli sforzi per combattere e vincere le patologie – anche le più difficili – e a non abbandonare mai la speranza”.

La vita, affermano i presuli, è fatta per la serenità e la gioia, anche se “si può soffrire per una malattia che colpisce il corpo o l’anima; per il distacco dalle persone che si amano; per la difficoltà a vivere in pace e con gioia in relazione con gli altri e con se stessi”.

In ogni caso, “la sofferenza appartiene al mistero dell’uomo e resta in parte imperscrutabile”.

Di qui l’appello della Chiesa italiana “ai parenti e agli amici dei sofferenti, a quanti si dedicano al volontariato, a chi in passato è stato egli stesso sofferente e sa che cosa significhi avere accanto qualcuno che fa compagnia, incoraggia e dà fiducia”.

I Vescovi italiani affrontano poi il tema dell’aborto: “Talune donne, spesso provate da un’esistenza infelice, vedono in una gravidanza inattesa esiti di insopportabile sofferenza”.

“Quando la risposta è l’aborto – proseguono – , viene generata ulteriore sofferenza, che non solo distrugge la creatura che custodiscono in seno, ma provoca anche in loro un trauma, destinato a lasciare una ferita perenne”.

Ma, spiegano, “al dolore non si risponde con altro dolore”, e propongono come alternativa all’aborto “soluzioni positive e aperte alla vita, come dimostra la lunga, generosa e lodevole esperienza promossa dall’associazionismo cattolico”.

“La via della sofferenza – si legge ancora nel messaggio – si fa meno impervia se diventiamo consapevoli che è Cristo, il solo giusto, a portare la sofferenza con noi”.

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