Milano, Bergamo e Brescia: vita sempre più dura per manovali e muratori

Per il 40% stranieri e con un basso titolo di studio: sono i lavoratori edili nelle 3 province secondo la ricerca ”Vita da Cantiere” promossa dalla Cisl. Negrelli ( Milano Bicocca): ”Poca informazione sui rischi”

MILANO – Operai comuni e manovali, per il 40% stranieri e con un basso titolo di studio. È la fotografia dei 130mila lavoratori edili di Brescia, Bergamo e Milano che emerge dall’indagine “Vita da cantiere”, realizzata dalla fondazione Pietro Seveso per la Cisl e presentata oggi. Basso il livello di specializzazione, che si concentra per due terzi a Milano e provincia, mentre il livello è più alto a Bergamo e Brescia è più alto: operano qui un operaio qualificato su quattro e uno specializzato su tre. Per quanto riguarda gli stranieri, che rappresentano il 40% del totale, il 25% è originario dell’Europa dell’Est e il 15% viene dall’Africa.

La retribuzione media si aggira tra i 1.200 ai 1.500 euro (40% del campione), ma un terzo degli intervistati, metà dei quali stranieri, afferma di guadagnare meno di 1.200 euro.

Uno dei dati più significativi che emerge dall’indagine riguarda l’ambiente di lavoro e la sicurezza. “Il 40% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto incidenti sul lavoro e che più della metà sono accaduti negli ultimi 12 mesi -commenta Serafino Negrelli, docente all’università Bicocca e autore dell’indagine-. Questo vuol dire che gli incidenti sono in crescita”. C’è poi da tenere in considerazione l’“effetto Inail”: “Il 43% degli operai che hanno subito incidenti sul lavoro ha dichiarato di essere stato messo ‘in malattia’ anziché ‘in infortunio’ -spiega Serafino Negrelli-. In questo modo l’impresa paga meno contributi all’Inail e segnala un minor numero di infortuni rispetto al reale”.

Ma i lavoratori denunciano anche mancanza di momenti di formazione e informazione: “A Brescia un lavoratore su tre non ha mai fatto nemmeno un’ora di formazione, a Milano uno su quattro -aggiunge Serafino Negrelli-. Per la metà degli stranieri le informazioni sulle protezioni il lavoro sono inadeguate”. (is)

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