”Fa’ la cosa giusta”: spazio alle cooperative sociali che lavorano in carcere

La fiera del consumo critico di Milano (13-15 marzo 2009) dedicherà una sezione alle produzioni dei detenuti. Per chi lavora la recidiva si abbassa tra l’1 e il 5% contro il 70% del resto della popolazione carceraria

MILANO – Una sezione completamente dedicata all’economia carceraria. È una delle sfide dell’edizione 2009 di “Fa’ la cosa giusta!”, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, in programma a Milano (Fieramilanocity) dal 13 al 15 marzo. “L’idea di questa sezione dedicata, nasce dalla volontà di dare maggior risalto all’esperienza di cooperative sociali che lavorano in carcere e che negli anni sono state presenti in fiera”, spiega Sabina Eleonori, referente del progetto.

Da Siracusa a Torino, le esperienze coinvolte saranno le più diverse. Al momento si sta elaborando un’apposita mappatura che permetterà di contattare le realtà di cooperative sociali presenti sul territorio nazionale in diversi istituti di pena. Cooperative che si occupano della produzione di capi d’abbigliamento, di artigianato, di alimenti, di riuso e riciclo. Cinque realtà di questo tipo erano già presenti alla scorsa edizione di “Fa’ la cosa giusta!”, ma erano divise tra le varie sezioni espositive; ora l’area dedicata renderà più visibile il peso specifico della loro presenza.

Realtà importanti per i detenuti: tra chi ha svolto attività lavorative in carcere infatti la recidiva è molto bassa (tra l’1 e il 5% contro il 70% del resto della popolazione carceraria). Ma solo un detenuto su tre è impegnato in attività lavorative.

“Crediamo possa essere una occasione davvero unica -spiega Sabina Eleonori- tanto per i visitatori, che potranno toccare con mano quello che troppo spesso è considerato un mondo a parte, quanto per le cooperative stesse, che per la natura del loro lavoro non hanno così spesso occasione di ritrovo e scambio, fuori dalle mura”. Accanto allo spazio espositivo saranno proposte diverse occasioni d’incontro, laboratori e mostre. Ci sarà inoltre uno spazio dedicato alla realtà della cooperativa Estia, cui fanno capo la compagni teatrale e la falegnameria del carcere di Bollate. (is)

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