Cani guida per disabili, l’ultimo progetto dell’associazione ”Puppy Walker”

Dal 2004 è riuscita ad addestrare e consegnare a non vedenti oltre 20 cani, ma sarà il 2009 l’anno della svolta per l’associazione di Selvazzano Dentro. 100 mila euro erogati dalla Regione, ma si chiede un intervento non episodico

PADOVA – Dal 2004 a oggi sono riusciti ad addestrare e consegnare a non vedenti oltre 20 cani, ma sarà il 2009 l’anno della svolta per i soci dell’associazione Puppy Walker di Selvazzano Dentro, nel padovano, che gestisce la Scuola Triveneta per cani guida. Il contributo di 100 mila euro garantito dalla Regione, infatti, fa tirare un po’ il fiato al gruppo, che pensa a nuovi importanti progetti. In pole position c’è quello dei “cani per disabili”, che sarebbe un’esperienza pilota in Italia. Ma visti i costi da sostenere, il gruppo chiede che il contributo non sia una tantum e invoca l’aiuto di tutti.

La “Scuola” padovana inizia la propria attività nel 2004 con l’obiettivo di creare un polo triveneto in aggiunta a quelli già collaudati di Scandicci (Firenze) e Milano, per dare una risposta alle numerose richieste del territorio. I beneficiari, in questi primi anni, sono stati non solo abitanti del Nordest, ma anche dell’Emilia Romagna, della Lombardia, delle Marche. Combattendo contro le difficoltà economiche (addestrare un cane costa complessivamente 15mila euro da quando nasce a quando viene consegnato), l’attività continua instancabile anche nel 2009: “La nostra associazione conta tre istruttori, un team di sei veterinari e circa 50 puppy walker, categoria che comprende le famiglie che hanno in affidamento il cane così come le persone che accompagnano i non vedenti” spiega il presidente dell’associazione, Furio Corsi.

Jane Poulter è una dei tre istruttori: “Il percorso inizia quando il cane compie due mesi di vita con l’affidamento a una famiglia fino a un anno di età. Poi si apre la fase di addestramento nella scuola per circa 6 mesi”. Contrariamente a quanto si pensa, non è il cane che indica il percorso al non vedente, ma è l’esatto opposto: “Il cane guida serve soprattutto a evitare gli ostacoli, a indicare eventuali marciapiedi, a salire o scendere i gradini. Ormai per questo scopo si usano sempre meno i pastori tedeschi e sempre più i labrador, che sanno stare bene in mezzo alla gente, non fanno paura, non hanno problemi di aggressività”. Ma come cambia la vita quando arriva un cane-guida? “La differenza tra il bastone bianco e il cane guida secondo i padroni sta nel fatto che con il primo si va via in Cinquecento, con il secondo in Ferrari”. E Corsi aggiunge: “Per molte persone abituate a stare in casa, l’arrivo del cane ha significato la conquista di una grande autonomia e la scoperta di un ottimo amico”.

Il presidente, guardando al 2009, indica la via da seguire: “Chiederemo aiuto alla Regione Toscana per la formazione di nuovi istruttori, dal momento che non esiste un percorso di formazione vero e proprio. Stiamo lavorando poi per il progetto “cane per disabili”, un obiettivo importante per garantire assistenza a persone portatrici di handicap motori. Grazie al cane, infatti, i disabili potrebbero essere aiutati in quelle azioni difficili da svolgere, come anche togliersi le scarpe. Per questa iniziativa avremo l’aiuto tecnico-scientifico dell’Università di Perugia e coinvolgeremo tutte le associazioni”. (Gig)

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